5 LUGLIO 2018

Oggi Nico è a casa, e questo è motivo di gioia, per lui e la madre, che ingiustamente l'ha visto recluso nonostante il diritto, imposto dal giudice, di essere scarcerato!
Per tre mesi Nico è stato dentro perché ha provato ad impedire un comizio neofascista e, una volta arrestato, una volta che il giudice ha disposto un ordine di scarcerazione, in cambio di una libertà vigilata da un braccialetto elettronico, quest'ordine non è stato applicato perché non ci sono abbastanza bracciali per poter vigilare i controllati.
Oggi Nico è un po' più libero, ed io un po' più leggero.
Oggi è nuovamente a casa e ne gioisco.
Oggi la madre può smettere di fare lo sciopero della fame.
Oggi, però, moltissime persone stanno dentro e non hanno la solidarietà e la forza e l'attenzione dei compagni che li sostengono.
Il carcere dovrebbe avere una funzione di reintegraizione ed invece è solo un luogo di abbandono, un luogo dove la punizione è fine a se stessa, dove il sopruso prevale ed i diritti sanciti, anche da una sentenza, sono fottutamente disattesi.
Oggi è un giorno di festa e anche di lotta.



Nessun commento:

Posta un commento