INTERVISTA AL TORINOARTMAGAZINE
DEL 21 MAGGIO 2015

SNUFFIANDO #4 MARCO MARTZ

chi sei?
Amo definirmi un disegnante, viaggio, riesco ad essere un viandante grazie alla realizzazione dei miei lavori. Ho collaborato con diversi progetti teatrali come bozzettista di scena e nella creazione di oggetti di scena. Ho una striscia, con un personaggio da me creato, sulla rivista Polvere e diverse personali all’attivo.
_descrivici il tuo lavoro
Lavoro con la china ed il bianchetto, adoro vedere il nero coprire il bianco, il bianchetto sbavare sul nero e ridefinire con precisione i margini delle figure pensate;

_la tua ispirazione da dove nasce?
Le immagini disegnate arrivano sole, da un sogno, da delle impressioni, da emozioni che necessitano del linguaggio figurativo per essere raccontate. Se le immagini nascono da sole non avviene lo stesso nella loro realizzazione, a volte per fare un quadro ci metto 20-30 giorni di duro e paziente lavoro.
_Marco in 3 aggettivi
Nella vita artistica sono paziente, ossessivo, vorace.
_L’arte per te, in tre parole
l’arte é provocazione, responsabilità, equilibrio.
_qual’è il compito di un artista oggi?
Deve creare pensiero critico, raccontare bellezza, mostrare il brutto, consolare e stimolare l’amore.

_ti senti un artista?
Mi considero un artista. I miei lavori si rifanno all’esistenzialismo sartriano ed in quanto tali non posso rinunciare alla responsabiltà del mio agire. Le mie opere sono un agire politico.
_un regalo che vorresti ricevere
Il regalo più bello l’ho ricevuto pochi giorni fa: la pubblicazione delle mie illustrazioni nell’ultimo romanzo di Silvio Valpreda.
_la cosa che fai meglio
Quel che mi viene meglio? Oziare, adoro non far niente, stare sul mio letto a pensare, leggere, dormire, mangiare della frutta e fare tutto il resto che si puo fare su un letto, da solo o in compagnia.
_quella che fai peggio
Quel che mi viene peggio? Relazionarmi con gli umani quando ho voglia di stare solo.
_cosa farai da grande?
Da grande continuero’ a sperimentare, non mi risparmiero’.
_Il sogno nel cassetto?
Vorrei finire il fumetto che ho già iniziato, non vorrei diventasse come il galeone di Dylan Dog. Non ho veri e propri sogni nel cassetto, mi sento molto fortunato a fare quel che faccio, non me la sento di chiedere altro, con me la vita è stata generosa, posso solo dire grazie.
_dimmi la prima parola che ti viene in mente
la prima cosa che mi viene in mente sono delle lenzuola pulite.
_a chi passi l’intervista?
l’intervista la passo a Matteo Fenoglio.


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